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Channel: Categoria Cronaca - CanaleSicilia
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Catania – Due arresti per furto aggravato

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Privitera Placido - Rosario SpampinatoPersonale della Polizia di Stato ha arrestato in flagranza di reato i catanesi SPAMPINATO Rosario (classe 1965) e PRIVITERA Placido (classe 1989) ritenuti responsabili del reato di furto aggravato su autovettura.

Nello specifico, nel pomeriggio del decorso 10 dicembre, nel corso di mirati servizi disposti dal Questore di Catania dott. Marcello Cardona, atti a contrastare i reati predatori, personale della Squadra Mobile – squadra Antirapine – ha arrestato i predetti SPAMPINATO e PRIVITERA per furto aggravato ai danni di un rappresentante di preziosi. I due sono stati sorpresi dopo che avevano sottratto, da una autovettura parcheggiata in via Luigi Sturzo, un borsone contenente un campionario di monili in argento ed un altro bagaglio contenente vestiario ed effetti personali.

Per perpetrare il reato i malviventi avevano rotto uno dei finestrini dell’autovettura ed aperto il bagagliaio asportando i due borsoni, uno dei quali contenente anelli, collane ed altri preziosi in argento del valore di circa 50.000 euro, che si accingevano a caricare a bordo della loro auto parcheggiata a qualche decina di metri. Nel prelevare l’autovettura, il rappresentante di preziosi si rendeva conto di quanto accaduto e, mentre si accingeva ad allertare le Forze dell’Ordine, dopo un momento di sconforto, con suo sommo stupore e piacere veniva avvicinato dagli agenti della Squadra Mobile che lo notiziavano di quanto accaduto e del rinvenimento delle borse che gli venivano restituite tempestivamente.

In considerazione dello stato di flagranza e della gravità del fatto, SPAMPINATO e PRIVITERA, suocero e genero, il primo noto alla polizia per i suoi precedenti penali, venivano tratti in arresto per il reato di furto aggravato e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Catania – Due arresti per furto aggravato - Ultima modifica: 2015-12-12T19:14:25+00:00 da CanaleSicilia

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Giubileo – False benedizioni apostoliche per i pellegrini

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False benedizioni al GiubileoAvevano immaginato il souvenir perfetto per il pellegrino del Giubileo, una Benedizione Apostolica personalizzata su pergamena pontificia con tanto di emblemi della Santa Sede e di fotografia di Papa Francesco benedicente ma non avevano ritenuto necessario richiedere le necessarie autorizzazioni al Governatorato Pontificio.

La notizia della proliferazione di questi apocrifi Santi Auguri é, però, giunta alle orecchie dei Finanzieri del Comando Provinciale di Roma che, coordinandosi con i colleghi della Gendarmeria vaticana, hanno rapidamente ricostruito la filiera della produzione e commercio delle ricercate stampe ed hanno, così, individuato, in un negozio vicino alla Basilica Petrina, la stamperia abusiva delle Benedizioni Apostoliche offerte in frode agli inconsapevoli pellegrini.

Proprio a questi, infatti, approfittando della somiglianza delle pergamene con quelle rilasciate dalla Santa Sede, veniva fatto compilare e sottoscrivere un modulo per la “richiesta di benedizione apostolica”, correttamente indirizzato, ma mai recapitatogli, “A S.E. Rev.ma Mons. Elemosiniere di Sua Santità presso la Cittàdel Vaticano”, unica Autorità ufficialmente autorizzata ad emettere gli auspici papali.

La perquisizione, effettuata dalle Fiamme Gialle del I Gruppo Roma – impegnate nell’attuazione del piano d’azione “Jubilaeum”, dedicato a contrastare tutte le forme di abusivismo e frode che affliggeranno i pellegrini nella stagione giubilare – ha permesso di rinvenire migliaia di moduli di richiesta e circa 3500 false pergamene, già effigiate con l’immagine del Santo Padre e recanti gli stemmi papali e dello Stato Vaticano contraffatti, e riportanti, in lingua italiana, spagnola, portoghese ed inglese, la dicitura “benedizione del pellegrino” e personalizzabili con qualsiasi nominativo fornito dall’acquirente.

Il negoziante stampatore, privo delle necessarie autorizzazioni della Santa Sede, è stato denunciato per produzione e commercio di oggetti contraffatti. Il valore delle pergamene sequestrate supera i 70.000 euro ma è in corso il calcolo delle somme già incassate con le vendite dei primi giorni.

Giubileo – False benedizioni apostoliche per i pellegrini - Ultima modifica: 2015-12-14T11:20:51+00:00 da CanaleSicilia

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Sant’Agata – Ladro di auto «incastrato» dalla bicicletta

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Carlo GeraciHa rubato un’autovettura dopo che il proprietario l’aveva lasciata in sosta per fare degli acquisti in un negozio di Sant’Agata poi, con molta tranquillità, ha guidato fino al condominio in cui abita e l’ha parcheggiata dietro un’auto più voluminosa per occultarla. Sceso dall’auto ha nascosto il coltello che aveva con sé sulla ruota di un altro veicolo e si è avviato verso casa.

Carlo GERACI, 33 anni, non aveva fatto però i conti con i Poliziotti del Distaccamento di Polizia Stradale di Sant’Agata di Militello che, quando sabato mattina hanno ricevuto la notizia del furto, nel giro di pochissimo tempo hanno individuato l’autore e sono andati sotto casa sua ad aspettarlo, assistendo a tutte le manovre messe in atto per nascondere l’auto rubata ed il coltello che aveva con se.

Infatti quando i poliziotti sono arrivati sul luogo del furto, dopo essere stati contattati dalla vittima stessa, hanno subito notato la bicicletta con cui il giovane, una vecchia conoscenza delle Forze dell’Ordine, è solito andare in giro. Fatta una ricognizione del posto hanno individuato un esercizio commerciale le cui telecamere di videosorveglianza avevano ripreso l’arrivo del ladro in bicicletta e, dopo soli 20 minuti dal furto, erano già sotto casa sua pronti ad incastrarlo.

Quando si è visto scoperto, ha tentato di fare resistenza all’arresto urlando minacce ed insulti contro il poliziotto che per primo lo ha fermato, e colpendolo con un pugno in pieno petto tanto da farlo cadere a terra procurandogli delle lievi lesioni.

Su disposizione della Dott.ssa BONAZINGA, Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Patti, è stato tratto in arresto e sottoposto al regime degli arresti domiciliari in attesa del processo per direttissima che si terrà stamane.

Dovrà rispondere dei reati di furto aggravato, resistenza, violenza, lesioni e minacce gravi a pubblico ufficiale, oltre che di porto ingiustificato di arma.

Sant’Agata – Ladro di auto «incastrato» dalla bicicletta - Ultima modifica: 2015-12-14T11:30:57+00:00 da CanaleSicilia

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Milazzo –«O torni “normale” o ti ammazzo»

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PoliziaBotte, minacce e vessazioni di ogni genere.

Non doveva neanche pronunciare la parola “separazione”. Se ne avesse parlato l’avrebbe ammazzata, così diceva.

E’ il racconto reso alla Polizia da una donna stremata dai continui soprusi del marito che negli ultimi tre anni, in un crescendo di angherie e maltrattamenti, ha reso la vita della donna e del figlio minore un inferno.

Sino ai primi del mese scorso, quando la vittima ha trovato il coraggio di chiedere aiuto ai poliziotti del Commissariato di Milazzo. Sono stati loro a ricostruire la vicenda.

Ogni singolo episodio ha trovato contorni precisi e chiarito le responsabilità di un uomo che non ha esitato a colpire con una cinghia la donna davanti al figlio e ai suoceri, che non ha smesso di mortificare e picchiare la moglie anche quando sono intervenute persone vicine alla donna per invitarlo a ragionare.

Il lavoro di ricostruzione dei poliziotti ha permesso l’emissione della misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare a carico dell’uomo. Non potrà più avvicinarsi alla moglie, comunicare con lei in alcun modo o frequentare gli stessi luoghi.

Milazzo – «O torni “normale” o ti ammazzo» - Ultima modifica: 2015-12-14T11:34:36+00:00 da CanaleSicilia

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Rubano mattonelle destinate al lungomare di Ganzirri, tre arresti a Messina

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Carabinieri Sant'Agata MilitelloSono stati sorpresi mentre stavano caricando sulla loro Mercedes classe C SW di colore grigio alcune mattonelle accatastate nel cantiere installato per il rifacimento del marciapiede del lungomare di Ganzirri, nel tratto tra Pace e Sant’Agata: così Ahmetaj Gezim, albanese di 47 anni e i suoi giovani complici, un connazionale di 17 anni ed un italiano di 16 anni sono stati arrestati dai Carabinieri della Stazione di Ganzirri.

Il tempestivo intervento degli uomini dell’Arma ha consentito di recuperare tutta la refurtiva, consistente in quasi un centinaio di mattonelle destinate a terminare quel tratto di banchina. I tre malviventi avevano utilizzato quel cantiere come un magazzino a cielo aperto di materiale edile che avrebbero verosimilmente utilizzato a scopi privati.

Ahmetaj è stato trattenuto presso le camere di sicurezza dell’Arma mentre i due minorenni, che già vantavano dei trascorsi con le forze dell’ordine, sono stati accompagnati ad un centro di accoglienza per i minori.

Rubano mattonelle destinate al lungomare di Ganzirri, tre arresti a Messina - Ultima modifica: 2015-12-15T11:08:34+00:00 da CanaleSicilia

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Messina – Sequestrate attrezzature per l’esercizio abusivo delle scommesse

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Sequestro PC Scommesse MEI finanzieri del Nucleo Mobile del Gruppo di Messina nel corso di un’attività di contrasto al gioco illegale e abusivo hanno attuato, nei giorni scorsi, una serie di controlli in città, nell’ambito di un piano d’azione predisposto dal Comando Provinciale.

L’operazione, che aveva il preciso scopo di tutelare il monopolio statale dei giochi dal fenomeno del gioco clandestino e illegale, ha interessato diversi circoli ricreativi e agenzie di scommesse.

L’intervento, effettuato presso un esercizio sito in città, precisamente in zona Torre Faro, ha consentito di porre sotto sequestro, complessivamente, tre computer e due stampanti, oltre a vario materiale cartaceo riportante quotazioni di eventi sportivi nazionali ed esteri, riconducibili a una società di scommesse con sede a Malta.

Il responsabile dell’agenzia è stato denunciato alla locale Autorità Giudiziaria poiché sprovvisto della licenza di esercizio prescritta dalle norme del Testo Unico sulle Leggi di Pubblica Sicurezza e per aver posto in essere abusivamente l’esercizio delle scommesse. Lo stesso, inoltre, raccoglieva le puntate sugli eventi sportivi nazionali ed esteri senza essere collegato al totalizzatore nazionale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

A conclusione delle operazioni sono state constatate violazioni amministrative per un importo pari a diecimila euro.

L’attività di servizio condotta dalla Guardia di Finanza attraverso interventi pianificati a  presidio della fiscalità dei giochi è da ritenersi particolarmente rilevante, in quanto i giochi illegali  sottraggono le risorse relative al prelievo erariale unico e possono favorire forme di illecito anche a danno dei consumatori che utilizzano sistemi non certificati che potrebbero alterare il sistema di vincite. Inoltre, essa si pone a tutela del mercato, contro ogni forma di concorrenza sleale che nuoce agli operatori in regola.

Messina – Sequestrate attrezzature per l’esercizio abusivo delle scommesse - Ultima modifica: 2015-12-16T09:26:14+00:00 da CanaleSicilia

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S.Agata di Militello – Denunciati 5 allevatori per reati contro la salute pubblica

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Sequestro Farmaci E MunizioniProsegue l’attività della Polizia di Stato di monitoraggio e controllo del territorio del Parco dei Nebrodi, zona tradizionalmente vocata alla produzione di prodotti alimentari di alto livello. Salute pubblica ed ambiente gli obiettivi dei poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di S.Agata Militello che proprio nei giorni scorsi hanno passato al setaccio il territorio di San Fratello con l’ausilio del Corpo di Vigilanza del Parco dei Nebrodi, delle Guardie Zoofile dell’EPS di Pettineo ed in collaborazione con tre veterinari dell’Asp di Sant’Agata di Militello.

L’attività svolta ha portato alla denuncia a piede libero di cinque soggetti. I reati contestati vanno dalla detenzione abusiva di armi e munizioni, alla ricettazione, macellazione clandestina e maltrattamento di animali. A questi si aggiungono esercizio abusivo della professione di veterinario e detenzione e somministrazione agli animali destinati all’alimentazione, di farmaci scaduti o guasti.

Farmaci non solo scaduti o guasti ma anche privi di qualsivoglia prescrizione medica o controllo veterinario sui tempi di sospensione del farmaco, necessari per impedire conseguenze sulla sicurezza alimentare. I poliziotti hanno sequestrato flaconi di antiparassitario per bovini ed ovi-caprini, farmaci ed attrezzature necessarie per la somministrazione di terapie tra cui siringhe, aghi e provette per i prelievi di sangue.

Trovati negli allevamenti boli endoruminali, generalmente utilizzati per l’identificazione elettronica dei bovini e, per legge, ritirati dal veterinario che ha seguito la macellazione delle bestie. I controlli esperiti sui boli trovati a San Fratello hanno confermato che risultavano inseriti in bovini già macellati presso il mattatoio di Avellino, pertanto illecitamente detenuti, e la cui presenza a San Fratello lascia ipotizzare l’utilizzo degli stessi in animali non a norma. A ciò si aggiunga il rinvenimento di attrezzature utilizzate per la macellazione clandestina e per falsificare l’identità anagrafica e sanitaria dei bovini.

Nelle abitazioni perquisite i poliziotti hanno rinvenuto un cospicuo numero di proiettili Fiocchi, calibro 12 e calibro 16, comunemente utilizzati per la caccia illegale ai cinghiali, nonché 5 bossoli calibro 9, bossoli calibro 8 Flobert e bossoli di munizione da caccia calibro 36 ad anima liscia.

Sul munizionamento sequestrato verranno svolti ulteriori approfondimenti in relazione ad alcune buste di carattere intimidatorio contenenti proiettili, indirizzate tempo fa proprio al Commissariato di Sant’Agata di Militello, all’Ente Parco dei Nebrodi ed alle Guardie Zoofile di Pettineo.

Elevate sanzioni anche in materia di tutela dell’ambiente con l’applicazione delle nuove procedure sui crimini ambientali a seguito del ritrovamento di decine di batterie al piombo depositate sul suolo e utilizzate come accumulatori di impianti fotovoltaici in disuso. I poliziotti hanno fatto scattare le denunce e i sequestri con l’obbligo di ripristino immediato dei luoghi.

I controlli del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Sant’Agata Militello proseguiranno nelle prossime settimane.

S.Agata di Militello – Denunciati 5 allevatori per reati contro la salute pubblica - Ultima modifica: 2015-12-16T09:43:26+00:00 da CanaleSicilia

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Antoci – Continuano le minacce, una busta con 5 proiettili

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Giuseppe Antoci - Presidente Parco dei NebrodiSequestrata dalla Polizia di Palermo, presso l’ufficio di smistamento delle Poste, una busta contenente 5 proiettili pronta per essere recapitata al Parco dei Nebrodi.

Continuano le minacce al Parco dei Nebrodi: rinvenuta nei giorni scorsi dalla Polizia di Palermo una busta contenete 5 proiettili calibro 9 pronta per essere recapitata presso gli Uffici della Presidenza del Parco.

La notizia, mantenuta riservata fino ad oggi, ha provocato una dura risposta della Polizia di Stato che segue le indagini e che ha effettuato una raffica di perquisizioni nei Nebrodi procedendo a varie denunce a vario titolo ed anche per detenzione abusiva di armi e munizioni tra le quali, tra l’altro, anche di calibro 9.

Giuseppe Antoci, Presidente del Parco e già sotto scorta, da poco rafforzata, per la forte azione di lotta alle associazioni mafiose, ne conferma la notizia.

E’su più fronti che il Parco si sta attivando, e tale impegno è ormai all’attenzione dei media nazionali, come recentemente avvenuto con l’inchiesta “Fondi rubati all’agricoltura”, premiata nell’ambito della quarta edizione del Premio Roberto Morrione, sezione Premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi.

Ad oggi, dichiara Antoci, sono state annullate, per infiltrazioni mafiose, alcune gare e revocati alcuni contratti di concessioni di terreni demaniali grazie al protocollo di legalità sottoscritto in Prefettura il 18 marzo 2015 con il Prefetto di Messina Stefano Trotta ed allargato a tutti gli enti regionali come fortemente voluto dal Presidente della Regione Rosario Crocetta. Segnali come quello odierno, purtroppo, testimoniano che il tema è di grande rilevanza e che il giro di somme di denaro in mano alle associazioni mafiose, a discapito degli agricoltori onesti, è imponente ed evidentemente questo Parco ed il suo Presidente arrecano “disturbo”.

Già qualche mese fa, dopo vari altri atti intimidatori, a Piano Cicogna nel territorio di Cesarò, era stata rinvenuta una bottiglia incendiaria con la scritta “Ve ne dovete andare”;

Altro argomento scottante è l’attacco sferrato sui Nebrodi agli atti criminosi legati al furto di bestiame, alla macellazione clandestina e alle estorsioni, queste ultime attraverso la tecnica del cavallo di ritorno, e che rappresentavano all’atto dell’insediamento del Presidente Antoci un fenomeno così diffuso tanto da comportare una sollevazione popolare degli allevatori messi in ginocchio da questa problematica.

Per tale motivo mesi fa è stata creata una task force voluta dal Presidente Antoci e dal Questore di Messina Giuseppe Cucchiara che attraverso un’azione sinergica tra Polizia di Stato, Corpo di Vigilanza del Parco e Guardie venatorie ha fatto registrare l’emersione di una serie di reati (truffe all’AGEA, maltrattamento di animali e macellazione clandestina, quest’ultima diretta conseguenza dei furti di bestiame) che mettevano a rischio i consumatori attraverso il potenziale consumo di carni da animali non controllati.

Le massicce operazioni di servizio hanno fatto registrare un brusco contraccolpo in danno della criminalità organizzata che certamente non sarà piaciuto.

Siamo consapevoli di aver da un lato liberato in Sicilia i terreni dalla mafia attraverso l’obbligatorietà del certificato antimafia, che di fatto eviterà ad esponenti di cosa nostra di ricevere contributi Europei, ma nel contempo siamo altresì consapevoli che l’attenzione avuta reprimendo i reati ad essi collegati come gli abigeati, la macellazione clandestina e i furti in agricoltura sono risultati che piacciono ai cittadini onesti ma che provocano l’ira di chi pensa di fermare con i proiettili un’azione di legalità e sviluppo. Sappiano loro che hanno fatto male i conti, conclude Giuseppe Antoci.

Antoci – Continuano le minacce, una busta con 5 proiettili - Ultima modifica: 2015-12-16T11:48:49+00:00 da CanaleSicilia

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Messina – Ruba borsello ma viene arrestato poco dopo

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Palazzo SalvatoreHa seguito la sua vittima, un uomo, fino a quando non l’ha vista aprire lo sportello dell’auto ed appoggiare il borsello sul sedile passeggeri. In pochi secondi si è avvicinato all’auto, ha afferrato il borsello e, rapidissimo, si è dileguato.

E’ accaduto ieri sera, intorno alle 19.00, nei pressi della Stazione Ferroviaria. I poliziotti della Sezione Polfer a cui la vittima ha chiesto aiuto, grazie alle testimonianze di chi ha assistito ai fatti e ha fornito una descrizione del ladro, lo hanno rintracciato velocemente.

Trattasi di Palazzo Salvatore, 21 anni, nato a Palermo e residente a Bagheria, personaggio noto alle Forze di Polizia con precedenti specifici.

E’ stato arrestato, in flagranza di reato, per furto aggravato. Sarà giudicato stamani con rito direttissimo.

Messina – Ruba borsello ma viene arrestato poco dopo - Ultima modifica: 2015-12-16T12:27:43+00:00 da CanaleSicilia

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Lite tra due nigeriani, interviene la polizia

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Polizia di StatoAll’arrivo dei poliziotti di Volanti e Squadra Mobile, ieri sera, alle 20.00 circa, nei pressi del Policlinico, uno dei due perdeva copiosamente sangue da una ferita al capo. L’altro, con una frattura alla clavicola, ha provato ad allontanarsi ma è stato velocemente raggiunto e bloccato.

Trattasi di due cittadini di nazionalità nigeriana, 27 anni entrambi. Erano a cena insieme ieri sera. Una parola di troppo e dalle parole si è passati ai fatti. L’intervento dei poliziotti ha permesso che la situazione non degenerasse ulteriormente. Sono stati entrambi denunciati per lesioni personali.

Il primo, la persona ferita al capo, ha riportato ferite giudicate guaribili in gg.15 salvo complicazioni, il secondo, con la spalla lesionata, 28 giorni salvo complicazioni.

Sono in corso accertamenti per verificare la posizione dei cittadini nigeriani sul territorio nazionale.

Lite tra due nigeriani, interviene la polizia - Ultima modifica: 2015-12-16T12:30:26+00:00 da CanaleSicilia

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Gela – Sequestrate due discariche abusive

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Discariche abusive GelaScoperte due discariche abusive appena fuori città, in contrada Rinazzi e Cocuzza, denunciate 5 persone.

Due siti diversi ma un’unica finalità, ossia stoccare e in seguito smaltire abusivamente rifiuti sia speciali che pericolosi.

Accadeva che i rifiuti venivano accumulati e divisi per categorie, quasi come una sorta di discarica differenziata, all’avanguardia se non fosse per il risultato finale, fra i più deplorevoli possibili.

Questi rifiuti venivano infatti concentrati in un secondo sito in contrada Rinazzi dove, per combustione, avveniva il vero e proprio smaltimento.

Scarti di ogni genere come vetro, alluminio, plastica, legno, imbarcazioni dismesse, eternit e altri rifiuti pericolosi – in normali condizioni – per la salute dell’uomo e dell’ambiente, devastanti se incendiati.

Diversi giorni di analisi e studio delle abitudini dei trasportatori hanno portato i finanzieri del nucleo mobile al rinvenimento della discarica, sita appena fuori Gela sulla ss117, a pochi metri dalle sponde del fiume Gela, e fra le colture di carciofi e pomodori, ove grandi quantità di fumi scuri si sprigionavano da cumuli di plastica e sfabricidi in fiamme.

Un’area di circa 2500mq ove i diversi mezzi di trasporto utilizzati dalla società indagata scaricavano a più riprese materiale di risulta di lavori edili e raccolto in diversi punti della città, unitamente a pattume vario stoccato in un’altra discarica abusiva di circa 10000 mq, situata in contrada Cocuzza.

Cassoni coperti, viaggi compiuti a tutta velocità e un bobcat pronto a spianare i residui di quanto bruciato (per fare spazio a nuovi illeciti scarichi) sono alcune delle condotte tipiche poste in essere dal gruppo. Nel sito di stoccaggio sono stati rinvenuti cumuli di plastica, carta, legna e oli esausti. Perfino la strada per raggiungere il sito dove venivano smaltiti per combustione i rifiuti era stata realizzata con materiali edili di risulta notevolmente pericolosi, come l’eternit. Per permettere ai pesanti mezzi di raggiungere il luogo, è stata realizzata una strada di fortuna, per il tramite di pericolose lastre contenenti amianto, sbriciolate (fino a ridurle quasi in fibre) dal passaggio dei mezzi, che le hanno rese pertanto pericolosissime per l’uomo.

L’attenzione dei finanzieri della Compagnia di Gela alla tutela dell’ambiente è sempre crescente, specie perché il territorio della città è stato fin troppo sfruttato e abusato, a discapito dello sviluppo di altri settori alternativi all’industria (come il turismo e la agricoltura) che potrebbero rilanciare l’economia della città. Condotte criminali di questo tipo comportano danneggiamenti diretti e indiretti alla salute dei cittadini, poiché oltre ad inquinare l’aria, l’acqua e il suolo, in questo modo si intossica anche il cibo che, coltivato a pochi metri da certi scempi, finisce sulle tavole degli inconsapevoli acquirenti.

La crisi economica non potrà mai giustificare questi comportamenti che, sfruttando illegalmente e senza morale un bene di tutti portano guadagno solo ad alcuni. Lo stesso vale per chi si avvale dei servizi offerti da questi individui senza scrupoli che, a fronte di un risparmio immediato, creano danni di enorme portata.

Il prezzo di simili gesti, oltre alle pene previste dagli articoli 256 e 256 bis del testo unico dell’ambiente per i responsabili del reato, è troppo alto e la comunità Gelese in primis – ma questo è un discorso che vale per tutto il pianeta – non può permettersi di pagalo.

Bisogna avere la consapevolezza che il futuro di Gela è in pericolo e che questi comportamenti aggravano la situazione: vale la pena ricordare come sia dovere di ogni cittadino segnalare alle autorità casi come questo, al fine di garantire la giusta punizione a chi abusa dell’ambiente, tutelando contemporaneamente noi stessi e i nostri cari.

Le indagini degli uomini del Cap. Devito, coordinate dalla Procura della Repubblica di Gela, proseguiranno per acclarare eventuali responsabilità di altri soggetti, complici nella realizzazione del trasporto e nello smaltimento illecito di rifiuti.

Gela – Sequestrate due discariche abusive - Ultima modifica: 2015-12-18T18:47:42+00:00 da CanaleSicilia

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Taormina – Auto in fiamme, arrestato piromane

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Pietro BarcaIncastrato dalle telecamere del sistema di video-sorveglianza comunale

E’ stato bloccato dai poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Taormina nei pressi dell’auto incendiata ieri sera in via Pirandello. Pietro Barca, 50 anni, nato a Taormina, pregiudicato, è stato arrestato per incendio doloso in flagranza di reato.

E’ lui il responsabile dell’incendio di una BMW Z4. Il sistema di videosorveglianza comunale lo ha immortalato mentre, intorno alle 19.00, cospargeva di liquido infiammabile la cappotta in tessuto dell’auto e gli dava fuoco. Aveva parcheggiato la sua moto Ape poco distante. Poi, rapido e veloce, si era avvicinato all’auto dando il via al rogo. Poco meno di tre minuti per riuscire a portare a termine l’operazione, compreso il maldestro tentativo di indossare il giubbotto al rovescio – lato interno di colore nero – prima di passare all’azione e rinfilarlo correttamente– lato esterno colore rosso – ad incendio consumato, per depistare possibili testimoni e simulare un’identità diversa.

Da giorni i poliziotti del Commissariato di Taormina avevano avviato indagini per chiarire le cause e gli eventuali responsabili degli incendi ad autovetture verificatisi in settimana. Gli appostamenti e i servizi specifici operati dagli agenti hanno portato ieri all’arresto del piromane che sarà giudicato stamattina con rito direttissimo. Ignote al momento le ragioni che lo hanno spinto a dare fuoco all’auto. Rinvenuto sulla moto Ape dell’uomo anche il bidone contenente residui di liquido infiammabile.

Proseguono le indagini per accertare la possibile responsabilità del cinquantenne anche per gli altri episodi di incendio di automobili.

Taormina – Auto in fiamme, arrestato piromane - Ultima modifica: 2015-12-19T12:58:21+00:00 da CanaleSicilia

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San Fratello – Svelato il mistero delle luminarie

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Carabinieri - Luminarie San FratelloSi pensava ad un gesto contro uno dei simboli della cristianità, ma così non era, ed infatti, nella mattinata di oggi, dopo un’intensa serata d’interrogatori e confronti svolti – con un intenso viavai di persone – presso la caserma della Stazione di San Fratello, i carabinieri hanno svelato il mistero che si celava dietro il danneggiamento delle luminarie che sono state poste dall’Amministrazione Comunale, in Piazza Federico II, a corredo dell’albero di natale, con lo scopo di abbellirlo.

Alcuni giorni fa i cittadini avevano fatto un amaro scoperta al loro risveglio verificando che tutte le luci che addobbavano l’albero, del centro, erano state brutalmente divelte e danneggiate inesorabilmente per poi, essere abbandonate là. Il tetro spettacolo di quel brutale sfregio aveva destato più di un moto d’indignazione fra la popolazione e sui social network si era levato il dissenso.

La stessa Amministrazione aveva lasciato trapelare tutto il proprio disappunto per il gesto di cui non si capivano i contorni e che, al di là di ogni valore simbolico, era stato qualificato come inaccettabile perché offendeva il desiderio di festeggiare l’arrivo della festività da parte della cittadinanza.

Tutto ciò aveva indotto gli uomini della Stazione Carabinieri , comandati dal MASUPS Di Garbo Vincenzo, a scendere in campo e, senza risparmiarsi, passare al setaccio ogni angolo del paese per raccogliere indizi o elementi che indirizzassero le indagini.

Fra le tante piste investigative ben presto una si era rivelata prevalente fino ad assurgere ad esclusiva.

Infatti le ricostruzioni dei movimenti e delle comitive di amici che si erano, nella serata del 13, susseguite sulla piazza, permettevano di isolare e focalizzare l’attenzione della Benemerita su un agricoltore di 37 anni, pregiudicato, del luogo che, in stato di ebrezza, poco prima di mezzanotte, era stato visto aggirarsi. La ricostruzione fatta dai carabinieri ha, poi, permesso di cogliere che l’uomo, approfittando dell’assenza sui luoghi di altri, aveva, in preda ad un raptus, scatenato la propria furia contro quelle bellissime luci che ornavano i luoghi, sradicandole e danneggiandole. Quindi, per non farsi attribuire alcuna responsabilità, si allontanava per riunirsi ad altri concittadini presso uno degli ultimi esercizi rimasti aperti a quell’ora.

Le indagini che hanno ricostruito dettagli e, oltre a ricevere il plauso di tutta la comunità, hanno permesso di raccogliere importanti elementi che saranno sottoposti all’attenzione della Procura del presso il Tribunale di Patti a cui l’uomo è stato deferito per danneggiamento aggravato.

San Fratello – Svelato il mistero delle luminarie - Ultima modifica: 2015-12-19T13:14:20+00:00 da CanaleSicilia

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Messina – Sequestrati 4.000 articoli natalizi

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Sequestro Articoli NataliziLa Guardia di Finanza di Messina, con l’approssimarsi del periodo delle festività natalizie durante il quale maggiore diventa il rischio della diffusione di beni non conformi alle normative sul commercio, ha intensificato la propria attività istituzionale in questo specifico settore.

Nei giorni scorsi i militari del Gruppo hanno sottoposto a sequestro oltre quattromila articoli privi dei requisiti minimi di sicurezza prescritti dal codice del consumo, tra cui luminarie e addobbi natalizi, presso un esercizio commerciale del centro di Messina, gestito da cittadini di nazionalità cinese.

I controlli eseguiti dai finanzieri hanno permesso di constatare come la merce, destinata a un’ampia platea di consumatori in virtù della posizione centrale dell’esercizio commerciale, veniva venduta in assenza delle certificazioni previste e delle etichettature relative alla provenienza e alla composizione merceologica. Tali informazioni sono da considerarsi di rilevante importanza per la tutela della sicurezza e della salute dei consumatori.

Difatti, i prodotti in questione – tra i quali vi erano oltre mille luminarie natalizie di vario genere, giochi per bambini e numerosi articoli di bigiotteria – erano del tutto sprovvisti anche delle prescritte istruzioni per l’uso e delle informazioni circa la composizione chimica, le caratteristiche tecniche, la produzione e il confezionamento, informazioni anch’esse prescritte dalle disposizioni vigenti.

Nel corso del controllo sono stati individuati anche cinque lavoratori “in nero”. L’attività eseguita dalla Fiamme Gialle testimonia il costante impegno profuso dal Corpo a presidio della legalità nel delicato campo della sicurezza prodotti, col duplice obiettivo di perseguire la vendita di articoli pericolosi ed evitare che il mercato venga condizionato e alterato da forme illegali di concorrenza.

Messina – Sequestrati 4.000 articoli natalizi - Ultima modifica: 2015-12-19T13:23:45+00:00 da CanaleSicilia

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Barcellonese perde alle slot machine e tenta una rapina

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Slot MachineI Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Milazzo, agli ordini del Maresciallo Aiutante Rocco Fleres, hanno tratto in arresto D. S. , barcellonese 36enne, per tentata rapina a mano armata ai danni della sala giochi “Atlantic City” di Via Dei Mille a Milazzo.

Era notte fonda quando il 36enne, al termine dell’ennesima serata “storta”, dove aveva giocato e perso alle “macchinette” (New Slot) più di 1000 euro decide di commettere un gesto estremo che lo porterà ad essere arrestato per un grave reato. Poco dopo le 04.30 l’uomo, travisato da un passamontagna fa irruzione nella sala giochi, in una mano impugna un grosso coltello da cucina di quasi 30 cm e comincia a urlare ai clienti e a minacciare con l’arma il cassiere.

In pochi secondi l’uomo si fa consegnare l’incasso di circa 1000 euro presente in quel momento nella cassa e, sempre sotto la minaccia del grosso coltello, indietreggia per guadagnare l’uscita alle sue spalle. Subito prima che uscisse dalla sala giochi, uno dei dipendenti, assunto proprio di recente per aumentare la sicurezza, con sprezzo del pericolo ne ostacola la fuga tentando di immobilizzarlo. Ne nasce una colluttazione, per fortuna senza conseguenze, al termine della quale il rapinatore perde tutta la refurtiva che aveva in tasca e approfittando della situazione riesce a divincolarsi e a darsi alla fuga a piedi. A quel punto il personale della sala giochi, che intanto era riuscito a riconoscere il rapinatore come uno dei “giocatori abituali”, chiama i Carabinieri del Radiomobile di Milazzo, che in pochi minuti arrivano sul posto. Svelata l’identità del rapinatore, probabilmente resosi conto dell’assurdo e grave gesto perpetrato, ai Carabinieri sono bastati pochi minuti per individuare e bloccare il 36enne e trarlo in arresto in flagranza per tentata rapina aggravata.

Il grave episodio, nonostante l’uso di un’arma e una pericolosa colluttazione, si concludeva senza feriti e con la restituzione dell’intera refurtiva. Aldilà della serietà del reato perpetrato, è particolarmente allarmante il movente che avrebbe spinto il 36enne a un’azione così avventata. Il giovane ha raccontato di aver giocato solo quella sera più di 1000 euro e di passare gran parte delle sue giornate in diverse sala giochi a inserire monete nelle “macchinette” New Slot. Resosi conto della gravità delle sue azioni ammetteva di avere debiti connessi al suo vizio del gioco per più di 20mila euro.

L’arrestato, su disposizione del sostituto procuratore Dottoressa Caiazzo della Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, coordinata dal Procuratore Dott. Crescenti, veniva  tradotto presso la casa circondariale di Messina Gazzi.

Barcellonese perde alle slot machine e tenta una rapina - Ultima modifica: 2015-12-19T13:35:18+00:00 da CanaleSicilia

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Messina – Scoperti 31 lavoratori in nero e 6 attività sospese

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Carabinieri LavoroContestate sanzioni amministrative per quasi 150.000€.

Messina, martedì 22 dicembre 2015. I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Comando Provinciale di Messina, con gli Ispettori del Lavoro civili e su impulso del Direttore Territoriale del Lavoro, hanno intensificato i controlli nel mondo del lavoro in prossimità delle festività di fine anno, continuando a scoprire irregolarità e lavoro nero. Le attività degli ultimi dieci giorni si sono svolte nel settore della ristorazione e dei servizi, con particolare riguardo al capoluogo. Gli operanti nel complesso hanno:

  • controllate 18 ditte e verificate 83 posizioni lavorative di cui 52 regolari e 31 in nero;
  • scoperto 31 lavoratori in nero su 63 presenti in dodici delle società controllate;
  • contestate sanzioni amministrative per 148.240,00€ per il contestato lavoro nero, omessa comunicazione assunzione ed omessa consegna della copia del contratto di lavoro.

Nel corso delle operazioni i militari controllavano fra i vari esercizi:

  • un primo ristorante pizzeria, in località Ganzirri, in cui rilevavano 5 lavoratori in nero su 5 presenti;
  • una seconda pizzeria, in città, in cui contestavano all’imprenditore la presenza di 7 lavoratori in nero su 11 presenti;
  • un terzo esercizio fast food, in città nella zone della movida, in cui verificavano la presenza di 1 lavoratore in nero su 4 presenti;
  • un quarto esercizio del tipo bar, anch’esso in città, dove gli operanti verificavano la presenza di 2 lavoratori in nero su 4 presenti;
  • un quinto esercizio del tipo bar, in città nei pressi del Duomo, in cui sono stati sorpresi 5 lavoratori in nero su 5 presenti;
  • un sesto esercizio, in questo caso un autolavaggio, in pieno centro città, in cui venivano riscontrati 4 lavoratori in nero su 4 presenti,

tutte e sei hanno avuto la sospensione dell’attività imprenditoriale a causa del riscontro di oltre il 20% di lavoratori in nero rispetto alla forza presente, con conseguente oblazione del controvalore della sospensione e maxi sanzione per singolo lavoratore;

Contratti a norma, pagamento delle retribuzioni e delle contribuzioni individuali: questi gli scopi cui i Carabinieri per la Tutela del Lavoro, unitamente agli Ispettori civili, tendono con la loro azione continua e costante, nella certezza che la divulgazione dell’operato della DTL contribuisca a migliorare sempre più l’osservanza delle leggi. La Direzione Territoriale del Lavoro di Messina, coi suoi professionisti sia civili che militari, rimane a disposizione del cittadino che voglia segnalare irregolarità contrattuali o disapplicazioni dei contratti nazionali di lavoro subiti nel corso delle loro attività: in alternativa le Stazioni Carabinieri rimangono punto di riferimento anche per queste esigenze.

I controlli proseguiranno nei giorni a venire, con la variazione degli orari e dei settori commerciali e lavorativi.

Messina – Scoperti 31 lavoratori in nero e 6 attività sospese - Ultima modifica: 2015-12-22T16:01:51+00:00 da CanaleSicilia

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Acireale – Sequestrate «caramelle» e «cipolle» esplosive

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Sequestro AcirealeIn vista delle imminenti festività natalizie e dei festeggiamenti in occasione del Capodanno, il Questore Marcello Cardona ha disposto l’intensificazione dei servizi di controllo del territorio e di prevenzione in tutta la Provincia etnea, con particolare attenzione al contrasto del fenomeno della fabbricazione, produzione e vendita di artifizi pirotecnici illegali.

L’uso di tali oggetti pericolosissimi per l’incolumità dei cittadini, come è noto, provoca ogni anno feriti e vittime.

Nel quadro di tale intensificazione, il Commissariato di P.S. di Acireale ha avviato una serie di attività finalizzate alla ricerca e al sequestro di tali pericolosi artifizi.

Nella tarda serata di ieri personale del Commissariato in servizio di pattuglia su strada, ha intercettato nel territorio di Aci Catena una autovettura sospetta. A bordo veniva identificato il conducente per F.A., classe ’84, incensurato, che all’interno del mezzo deteneva tre buste in cellophane contenenti i seguenti manufatti artigianali: n.305 di forma cilindrica con miccia (denominate “caramelle”) e n.31 bombe denominate “cipolle” da mortaio artigianali con miccia di 12 cm. circa, tutti altamente pericolosi.

Si tratta di artifizi pirotecnici artigianali illegali, privi di etichettatura, che sono stati debitamente repertati in sicurezza, a cura degli Artificieri della Polizia di Stato, che successivamente sono stati fatti intervenire sul posto.

F.A., condotto presso gli Uffici del Commissariato, è stato indagato in stato di libertà per il reato di cui agli artt.46 – 47 T.U.L.P.S. e 678 C.P., per detenzione illegale di materiale esplodente.

Tutto il materiale sequestrato è stato affidato al personale del Nucleo Artificieri e, come disposto dall’Autorità Giudiziaria, si provvederà alla sua distruzione.

Sono in corso approfondimenti finalizzati ad accertare la provenienza del materiale sequestrato.

Acireale – Sequestrate «caramelle» e «cipolle» esplosive - Ultima modifica: 2015-12-22T16:53:36+00:00 da CanaleSicilia

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Patti – Prodotti natalizi in vendita, oltre 1100 non conformi

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Prodotti non conformiLa Guardia di Finanza della Tenenza di Patti, nell’ambito delle attività rivolte al contrasto della commercializzazione di prodotti illegali, ha sequestrato, nei giorni scorsi, oltre millecento articoli di varia natura non conformi alle normative in vigore.

La mirata e capillare azione investigativa eseguita in diversi comuni dell’area di competenza territoriale, in particolare a Patti, Falcone, Gioiosa Marea e Montalbano Elicona, s’inquadra nel piano d’intensificazione dei servizi d’istituto predisposto in occasione dell’approssimarsi delle festività natalizie.

Gli accertamenti svolti dalle Fiamme Gialle hanno portato al sequestro di oltre mille pezzi di materiale elettrico vario, tra cui luminarie natalizie prive della prevista marcatura “CE” e non in regola con le altre prescrizioni stabilite dal codice del consumo. Tutta la merce sequestrata, infatti, era sprovvista dell’etichetta che ne indica la provenienza, i canali di importazione e le informazioni relative alla composizione.

L’operazione ha, quindi, permesso di eliminare dal mercato beni potenzialmente pericolosi per la salute dei consumatori, la cui vendita avrebbe potuto fruttare oltre 7.000 euro.

L’attività della Guardia di Finanza si pone il duplice obiettivo di tutelare, da un lato, i consumatori finali, che possono trovarsi ad acquistare inconsapevolmente, specie in questo periodo dell’anno, prodotti non sicuri come giocattoli e addobbi natalizi e, dall’altro, gli esercenti che operano quotidianamente nel rispetto delle leggi e che patiscono situazioni di concorrenza palesemente svantaggiose.

I responsabili delle violazioni contestate sono stati segnalati alla competenti autorità per l’applicazione delle sanzioni pecuniarie amministrative e per quelle accessorie, che prevedono la confisca dei prodotti sequestrati e la successiva distruzione.

Patti – Prodotti natalizi in vendita, oltre 1100 non conformi - Ultima modifica: 2015-12-22T17:24:23+00:00 da CanaleSicilia

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Catanese arrestato con oltre 2,5 chili di eroina

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Eroina CataniaI militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno proceduto all’arresto di un catanese e al sequestro di oltre 2,5 Kg. di eroina.

A tale risultato i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria etneo sono pervenuti nell’ambito dell’intensificazione dei controlli di polizia presso i luoghi maggiormente affollati ovvero particolarmente sensibili, tra i quali la stazione ferroviaria e quelle dei pullman.

In particolare, proprio presso il terminal arrivi degli autobus di via Archimede, nel corso di un’attività di controllo, condotta mediante l’impiego delle unità cinofile antidroga sui bagagli dei passeggeri di un pullman proveniente da Torino, è stato fermato Matteo Rodolico (classe 1989). A insospettire le Fiamme Gialle è stato il comportamento dell’uomo che, sceso dal mezzo e alla vista del cane antidroga, ha mostrato immediatamente chiari segni di nervosismo e insofferenza per l’attività di polizia in corso.

Così, sia il Rodolico che il bagaglio al seguito sono stati sottoposti ad un’accurata perquisizione che ha consentito di rinvenire cinque panetti di sostanza stupefacente del tipo eroina, abilmente occultata in un beauty case posto all’interno della valigia.

Le analisi effettuate hanno poi confermato trattarsi di eroina “brown sugar”, per un peso complessivo di 2,670 Kg.

Il soggetto è stato quindi tratto in arresto e condotto presso la casa circondariale di Piazza Lanza, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

L’eroina sequestrata, verosimilmente destinata al mercato catanese, avrebbe fruttato, al dettaglio, circa 220.000 euro.

Continuano così le attività delle Fiamme Gialle etnee a contrasto del traffico di sostanze stupefacenti che avevano già consentito, negli ultimi due mesi, di trarre in arresto 8 trafficanti e sequestrare oltre 73 kg di droghe.

Catanese arrestato con oltre 2,5 chili di eroina - Ultima modifica: 2015-12-22T17:37:10+00:00 da CanaleSicilia

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Operazione China-Christmas – Sequestrati 5.000.000 di articoli natalizi pericolosi

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Sequestro LuminarieI finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza, nell’ambito di interventi finalizzati a prevenire la commercializzazione di prodotti nocivi o pericolosi per la salute posti in consumo in occasione delle festività natalizie, hanno sequestrato oltre 5.000.000 di luci di natale ed altri articoli, destinati alla libera vendita, carenti dei contenuti informativi e pericolosi per il consumatore o contraffatti.

L’operazione, denominata China-Christmas, si è sviluppata a seguito del quotidiano controllo del territorio effettuato dai militari ed è stata finalizzata a contrastare l’illecita commercializzazione di prodotti pericolosi e/o insicuri in coincidenza con il periodo natalizio.

Nel corso degli interventi i Finanzieri Cosentini individuavano migliaia di luminarie natalizie, realizzate in forme simboleggianti il Natale, destinate alla vendita, in violazione delle
prescrizioni di sicurezza e trasparenza a tutela del consumatore di cui al D.Lgs 206/2005 (Codice del Consumo).

I beni sequestrati sono risultati potenzialmente pericolosi per l’eventuale acquirente esposto a rischio di incidenti a causa dell’inidoneità dei prodotti all’uso ed in particolare per il possibile surriscaldamento delle guaine protettive delle luminarie natalizie. Altri articoli, in particolare stickers raffiguranti l’effige di personaggi di fantasia e accessori d’abbigliamento, sono risultati contraffatti in quanto recanti illegittimamente marchi registrati di note case produttrici.

A conclusione dell’operazione sono risultati posti sotto sequestro oltre cinque milioni di luci di natale ed articoli contraffatti, in violazione agli artt. 6, 7 e 9 D.Lgs 206/2005 (Codice del Consumo) e degli art. 474 e 648 del c.p..

Operazione China-Christmas – Sequestrati 5.000.000 di articoli natalizi pericolosi - Ultima modifica: 2015-12-24T10:06:49+00:00 da CanaleSicilia

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